MARTE
superiori a una decina di chilometri. Sembra verosimile che questa dissimetria tragga origine dal fatto che, nell'emisfero
nord, le colate di lava che si sono infiltrate attraverso la crosta e che hanno ricoperto le pianure, hanno fatto scomparire
i crateri che si erano formati in epoca anteriore. I grandi bacini da impatto sono analoghi a quelli che si osservano sulla
Luna o su Mercurio. Il più vasto, Hellas, nell'emisfero sud, ha un diametro di 2000 chilometri. I grandi vulcani sono
concentrati nella regione equatoriale, sull'altopiano Tarsis. Il più imponente, Mons Olympus, è sul bordo nord-ovest
dell'altopiano; il suo diametro alla base raggiunge i 600 chilometri, la sua caldera supera i 60 chilometri di diametro e si
erge per 26 chilometri al di sopra del livello medio di Marte;è il più grande vulcano conosciuto nel sistema solare. Lo
scarso numero di crateri d'impatto sul fianco di questi vulcani e la struttura delle colate laviche indicano che queste
formazioni, geologicamente sono giovani, ma spenti. Mons Olympus, il vulcano più giovane, sarebbe spento da circa
100 milioni di anni. Nell'emisfero sud quasi all'equatore vi è una immensa frattura più lunga di 4500 chilometri con una
larghezza di 120 chilometri e una profondità che raggiunge i 6 chilometri. Questa formazione molto particolare, Valles
Marineris, assomiglia alla fossa da sprofondamento dell'Africa dell'est. Non è la conseguenza di un fenomeno di
erosione, ma una lacerazione della crosta marziana, ed è costituita da un complesso sistema di faglie.
Le fotografie delle sonde spaziali hanno anche permesso di rilevare valli sinuose che quasi sempre seguono la pendenza
del terreno, possiedono sovente degli affluenti e mostrano tutte le caratteristiche di letti di fiumi ormai prosciugati con
la presenza di depositi alluvionali e di isolotti a forma di goccia orientati nel senso della pendenza, segno evidente che
un tempo un qualche tipo di liquido ha percorso la superficie di Marte.
Le regioni polari sono ricoperte da depositi ghiacciati che formano le famose ''calotte polari'' ben visibili al telescopio,
formate da un agglomerato di ghiaccio e di neve carbonica. Queste calotte si estendono e si ritirano alternativamente
secondo il ritmo delle stagioni.
Diametro equatoriale: 6794 km
Diametro polare: 6760 km
Velocità di fuga: 5,02 km/sec
Periodo di rotazione sideale: 24h 37m 22,7s
Distanza massima dal Sole: 249000000 km
Distanza minima dal Sole: 207000000 km
Inclinazione sull'eclittica: 1° 51'
Periodo di rivoluzione siderale: 686,980 giorni
E' il quiarto pianeta del sistema solare situato tra la Terra e Giove.La morfologia di Marte è caratterizzata non solo da crateri e da bacini
da impatto analoghi a quelli che si trovano su Mercurio o sulla Luna,
ma anche da pianure vulcaniche, da numerose faglie, da valli sinuose,
da campi di dune, ecc. Si osservano contemporaneamente, i segni di un
bombardamento meteoritico antico e prove di una attività tettonica, di
fenomeni di vulcanismo molto intensi, di erosione causata dalle acque,
di logorio e di sedimentazione a grande scala dovuta all'azione dei venti.
Mentre l'emisfero nord è in gran parte occupato da pianure vulcaniche
molto simili ai mari lunari, l'emisfero sud presenta una morfologia assai
più tormentata, con una predominanza di grandi crateri di dimensioni
Software: firecapture · REGISTAX 6
Accessorio: Tele Vue 2.5X Powermate Tele Vue Powermate 2,5x
Data:17 Ottobre 2020
Pose: 2000
FPS: 30,00000
Lunghezza focale: 2700
Risoluzione: 535x600
Luoghi: osservatorio Robarello, Varese, VA, Italia
Powermate Tele Vue Powermate 2,5x
Data:31 Ottobre 2020
Ora: 21:05
Pose: 2000
FPS: 30,00000
Lunghezza focale: 2700
Risoluzione: 567x514
Luoghi: osservatorio Robarello, Varese, VA, Italia
Data: 6 novembre 2020
Barlow 3x + 2x
Pose: 2000
Luogo: Saltrio
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